Ai Bambini ospiti della Clinica di Oncologia Pediatrica di Wrocław (Polonia) (10 gennaio 2025)

Signor Console,
Signora Professoressa,
Signore e Signori operatori sanitari,
caro Padre, cari genitori, carissimi bambini!

Vi do il benvenuto e sono felice che siate riusciti a organizzare questo vostro pellegrinaggio in questo Anno Giubilare, incentrato sulla speranza. È un Anno in cui Dio vuole concederci grazie speciali.

Mentre venivo a incontrarvi, sentivo una gioia nel cuore perché abbiamo la possibilità di donarci speranza e amore a vicenda, gli uni agli altri. E c’è anche un altro motivo: voi, cari bambini e ragazzi, per me siete segni di speranza. E perché? Perché sono sicuro che in voi è presente Gesù. E dove c’è Lui, c’è la speranza che non delude! Gesù ha preso su di sé le nostre sofferenze, per amore, e allora anche noi, attraverso il suo amore, possiamo unirci a Lui quando soffriamo.

E questa è una prova di amicizia. Voi lo sapete: quando si è veramente amici, la gioia dell’altro è anche la mia gioia, e il dolore dell’altro è anche il mio dolore. Una volta Gesù disse ai suoi discepoli: «Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici» (Gv 15,15). Anche voi siete amici, voi siete i suoi amici, e potete condividere con Lui gioie e dolori.

E un’altra prova dell’amicizia di Gesù verso di voi è l’amore e la presenza costante dei vostri genitori, è il sorriso gentile e tenero dei medici, degli infermieri, dei fisioterapisti, che vi curano e lavorano per migliorare la vostra salute, perché non perdiate i vostri sogni e le vostre speranze.

Anch’io vi chiamo amici: voi siete amici! E vorrei chiedervi di aiutarmi a servire la Chiesa. E come? Offrendo, qualche volta, le vostre preghiere, le vostre sofferenze per le intenzioni del Papa. Vi ringrazio per questo!

E poi vi invito a pregare insieme a me per quei bambini – sono tanti purtroppo! – che non hanno la possibilità di curarsi: sono malati, oppure feriti, e non ci sono medicine, non c’è ospedale, non ci sono medici né infermieri. Ricordiamoci di loro, siamo loro vicini!

Cari ragazzi, grazie di essere venuti, siete coraggiosi! E così siete testimoni di speranza per noi adulti e per i vostri coetanei.

E grazie a chi vi ha accompagnato: il Console Onorario del Lussemburgo in Polonia, la Signora Professoressa, gli organizzatori di questo pellegrinaggio, i medici, le infermiere, il sacerdote, e soprattutto voi, cari genitori, pellegrini di speranza insieme ai vostri figli.

Vi affido al Cuore di Gesù attraverso il Cuore Immacolato di Maria. Vi benedico tutti e vi porto nella mia preghiera. E anche voi, per favore, non dimenticatevi di pregare per me. Grazie.