Ai Membri del Consejo Empresarial de América Latina (1° giugno 2023)
Cari fratelli e sorelle,
Vi ringrazio per questa iniziativa d’incontro tra imprenditori dell’America Latina per affrontare temi sociali che ci riguardano tutti, come il lavoro, le migrazioni, il cambiamento climatico e lo sviluppo umano integrale, tra gli altri.
Ho constatato che in questo tempo le stesse preoccupazioni che nutrite voi sono presenti anche in altri punti del pianeta, e perciò lo scambio ci può aiutare a unire le forze per affrontare insieme problemi che in questo momento sono comuni a tutta la famiglia umana.
Come ho già detto a un gruppo di imprenditori europei, è imprescindibile focalizzare il lavoro partendo da una cultura dell’incontro. I valori di questa cultura sono quelli che ispirano il mondo imprenditoriale perché possa difendersi dalle ombre del male, che ci invadono quando il profitto a ogni costo distorce i nostri rapporti, al punto da svilire e schiavizzare le persone stesse. La cultura dell’incontro, al contrario, esprime la ricerca del bene comune, contribuendo così a dissipare quelle ombre.
E questi valori si traducono concretamente nei numerosi sforzi e sacrifici quotidiani che le vostre imprese compiono per andare avanti, per riuscire a formare e aggiornare i lavoratori, per evitare conflitti e non giungere al dolore del licenziamento, consapevoli anche del fatto che dietro ogni lavoratore c’è una famiglia, e l’intera società.
Vi propongo, pertanto, di essere come i primi seguaci di Gesù, “costruttori di reti”. Questo era il loro lavoro, per poter pescare. Loro, per esercitare il mestiere di pescatori, hanno avuto bisogno di tessere reti e reti forti ed efficaci. Così anche voi, per poter affrontare il mare del mondo e le tempeste che si presentano, conseguendo il fine che si persegue, dovete essere uniti, creando reti, aiutandovi gli uni gli altri. Il servizio che realizzate non è astratto, ma a ogni persona e a ogni popolo, è un servizio a ogni persona, un servizio a ogni popolo, e per questo è necessario agire insieme, senza passare sopra nessuno e senza lasciare nessuno indietro. Una sfida abbastanza complessa.
È significativo che abbiate scelto di venire a Roma per realizzare questo incontro. Qui ci sono la tomba dell’apostolo Pietro — un esperto nel tessere e riparare reti — e le tracce di numerosi discepoli del Signore di tutti i tempi che, con la loro testimonianza quotidiana e mossi dalla fede, sono stati capaci — con la grazia di Dio — di trasformare l’ambito in cui vivevano alla luce del Vangelo. Che questi esempi aiutino anche voi a rinnovarvi interiormente per andare avanti.
Possiamo allora dire che abbiamo uno strumento prezioso: le reti, e una bussola: il Vangelo. Ora bisogna dialogare sul modo migliore di utilizzarli. Potremmo aggiungere che abbiamo anche un’ancora: la speranza. E quindi possiamo uscire a navigare, fiduciosi che è Dio a guidarci e ad accompagnarci nel cammino.
Che Gesù vi benedica, che benedica le vostre famiglie e quanti fanno parte delle vostre imprese, e che la Vergine vi custodisca. E, per favore, vi chiedo di non dimenticarvi di pregare per me.
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L’Osservatore Romano, Anno CLXIII n. 126, giovedì 1 giugno 2023, p. 8.