Ai Membri della Comunità Filippina in Spagna (16 dicembre 2024)
Sono contento di ricevervi oggi qui.
Voi avete voluto chiamare la vostra missione a Madrid “Tahanan”, una bella parola che possiamo tradurre con dimora. Ed è vero, la Chiesa ovunque noi andiamo, è per noi sempre una dimora, una dimora calda e accogliente, e oggi la casa di Pietro è anche per voi come una dimora. Benvenuti!
Ho visto che a Madrid avete la vostra sede nella parrocchia di Nuestra Señora del Espino. E questo mi ha fatto pensare a tante persone migranti che, lungi dal trovare questa dimora calda e accogliente, s’imbattono invece in innumerevoli difficoltà e incomprensioni, che si ergono come spine contro di loro. Su queste spine si presenta a noi la nostra beata Madre, affinché non perdiamo la speranza e siamo capaci di affrontare i problemi, confidando nella sua protezione e nel suo sostegno.
Il motivo di questa visita è il 25° anniversario dell’erezione canonica della parrocchia personale dell’Immacolata Concezione e San Lorenzo Ruiz, a Barcellona. San Lorenzo è una figura bella, perché, da un lato, ci parla d’integrazione di culture. Infatti la sua famiglia, come quella del cardinale Tagle, aveva origini cinese e filippina che, insieme a quella spagnola che gli ha dato la fede, hanno creato un eccellente meticciato. Dall’altro lato, dovette abbandonare la sua terra a causa dell’ingiustizia, nel suo caso una diffamazione, come molte persone che ancora oggi si vedono costrette a emigrare per salvare la propria vita o cercare un futuro migliore. Infine, una volta giunto nella terra che avrebbe dovuto accoglierlo, Dio gli chiese di testimoniare la sua fede con la prova più grande d’amore: offrire la propria vita.
Care sorelle, cari fratelli, imitiamoli, entrambi hanno dovuto lasciare la propria terra, ma entrambi lo hanno fatto abbracciati a Gesù. Confidando in Gesù, entrambi hanno affrontato difficoltà senza perdere mai la speranza ed entrambi sono esempio di una vita dedita a servire Dio nel fratello. Così facendo, potremo costruire la nostra “Tahanan”, quella dimora calda e accogliente che, come una Madre, deve essere la nostra Chiesa. Che il Bambino Dio vi benedica e la Vergine Santa vi custodisca.
Di voi conservo due ricordi belli della mia visita nella vostra terra: i sette milioni nella Messa di Manila e poi la Messa a Tacloban. Con la pioggia e il vento, mi ricordo che siamo dovuti uscire di corsa perché stava arrivando una tempesta e altrimenti non avremmo potuto decollare.
I filippini sono uomini di fede, donne di fede. Qui in Vaticano lavorano alcuni di voi ed è fantastico, è fantastica la fede che hanno e la testimonianza che danno. Continuate a rendere testimonianza in questa società che è diventata troppo ricca, troppo competente, troppo autosufficiente. Grazie per quello che fate.
Ora vi do la benedizione.
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L’Osservatore Romano, Edizione Quotidiana, Anno CLXIV n. 285, lunedì 16 dicembre 2024, p. 12.