Ai Presidenti e Direttori della Federazione Automobile Club dItalia (23 gennaio 2025)

Cari fratelli e sorelle, buongiorno.

Sono lieto di incontrarvi all’inizio di questo anno giubilare che ci chiede di essere “pellegrini di speranza”. La cosa più importante nel pellegrinaggio è stabilire la meta e compiere tutti i passi necessari a raggiungerla, senza farsi distrarre lungo il cammino, senza disperdere preziose energie in obiettivi secondari, senza quel girovagare che per scoprire e vedere tutto finisce col dimenticare la meta. È curioso… delle volte si cade in un labirinto e si dimentica la meta… il girovagare della vita…

Il pellegrinaggio comporta il rischio di sbagliare strada – è vero –, di trovarci in difficoltà o di sentirci perduti. Il Giubileo può essere allora per ciascuno l’occasione di una ripartenza, il momento giusto per ricalcolare il percorso della propria vita, individuando le tappe fondamentali da non perdere e quelle che invece potrebbero diventare un ostacolo per il raggiungimento della meta. C’è una verità: noi non siamo fatti per stare fermi, ma siamo sempre in ricerca, in cammino verso la destinazione. E quello che rimane fermo, il cuore fermo, fa come succede con l’acqua: l’acqua ferma è la prima a imputridirsi. Ma la destinazione non è una meta qualsiasi, ma una meta di condivisione, di fratellanza e di gioia per quanto possibile in questo mondo, con le sue luci e le sue prove, aperti a una felicità definitiva in compagnia di Gesù, di Maria e di tutti i santi. Quindi, mai scoraggiarsi, ma ripartire sempre. È un po’ la mistica nostra del ripartire sempre.

E a questo proposito, vorrei riflettere brevemente su due parole, che diventano vie da percorrere per dare speranza al presente e costruire un futuro degno: educazione e ambiente. Queste due parole sono importanti.

Partiamo dall’educazione. C’è bisogno di una cultura del rispetto e della sicurezza stradale, a partire dalle scuole. I programmi formativi che voi promuovete coinvolgendo gli studenti sono un valido contributo per educare alla cittadinanza attiva. Assumere comportamenti responsabili, rispettare le norme, essere consapevoli dei rischi aiuta la convivenza civile e il raggiungimento dell’obiettivo “zero vittime sulle strade”. Questo è un obiettivo chiaro, ed è un programma ma prima di tutto un dovere. Viaggiare fa rima con imparare, incontrare e non con soffrire, piangere o, addirittura, morire. Per questo, vi incoraggio ad andare avanti nell’impegno della sensibilizzazione e della formazione: anche questo è un modo per promuovere e difendere la vita.

La seconda parola, strettamente legata a “educazione”, è ambiente. Il numero dei veicoli, il consumo di energia non rinnovabile e il costo del carburante, l’inquinamento e il traffico sono alcuni dei fattori che hanno un innegabile impatto sulla casa comune e su quanti la abitano. È in gioco la qualità della vita! Per questo è urgente lavorare per affrontare tali sfide con serietà e determinazione, anche attraverso la creazione di alleanze per incentivare la sostenibilità. In questo settore, la tecnologia offre già rilevanti opportunità e diversi strumenti, altri certamente verranno messi a disposizione. Occorre assumere una visione ampia, cercando – come già fate – collaborazioni e azioni comuni che vadano a vantaggio di tutti, rendendo la mobilità davvero sostenibile e accessibile.

Cari amici, da 120 anni siete a servizio dei cittadini, stando al passo con i tempi. In questo cambiamento d’epoca, continuate a mettere al centro le persone, il loro benessere e la loro sicurezza. Affido voi, le vostre famiglie e il vostro lavoro a San Cristoforo, patrono degli automobilisti. Vi benedico, e per favore vi chiedo di pregare per me. Grazie!