Alla Delegazione del Foyer Notre-Dame des Sans Abri e dellAssociazione Les Amis de Gabriel Rosset (13 novembre 2024)

Mes chers frères et sœurs, je parlerai en italien, mais vous avez la traduction ici. Merci beaucoup pour votre présence…, les enfants…, c’est beau, c’est beau !

Cari fratelli e sorelle!

Sono lieto di darvi il benvenuto e di esprimervi la gratitudine della Chiesa per la vostra missione. Voi siete testimoni della tenerezza e della misericordia di Dio verso coloro che ne hanno più bisogno. Le tre cose di Dio: vicinanza, compassione e tenerezza. Il vostro fondatore, Gabriel Rosset, che ricordate quest’anno nel cinquantesimo della morte, ha sentito viva compassione per la sofferenza dei fratelli; ha ascoltato il grido dei poveri e non ha girato la testa né chiuso gli occhi. Ha risposto con fede e coraggio, in modo concreto, fondando Notre-Dame des Sans-Abri.

Egli sapeva riconoscere la presenza di Cristo nei poveri: sono i nostri fratelli. Ricordiamo sempre: «In ognuno di questi “più piccoli” è presente Cristo stesso. La sua carne diventa di nuovo visibile come corpo martoriato, piagato, flagellato, denutrito, in fuga… per essere da noi riconosciuto, toccato e assistito con cura» (Misericordiae Vultus, 15). Toccare un povero, assistere un povero, è un “sacramentale” nella Chiesa. Oggi voi portate avanti l’opera di Gabriel Rosset. Anche voi siete artigiani della misericordia e della compassione di Dio: accompagnando le persone senzatetto, date un volto concreto al Vangelo dell’amore. Offrendo loro un riparo, un pasto, un sorriso, tendendo le vostre mani senza paura di sporcarle, restituite loro la dignità e il vostro impegno tocca il cuore del nostro mondo spesso indifferente.

Il vostro fondatore ha voluto che la vostra missione fosse posta sotto lo sguardo della Madre di Cristo, la Madre che non cessa di vegliare su tutti coloro che soffrono nel corpo e nel cuore. Credo che questo sia fondamentale perché, secondo la Bibbia, la misericordia è strettamente legata alle viscere materne (cfr Messaggio per la Quaresima 2016, 1). Misericordia e compassione, fraternità e apertura, mano tesa e rifiuto della cultura dello scarto: è in questi gesti concreti d’amore che la Chiesa diventa segno vivo della tenerezza di Dio per tutti i suoi figli. Vi invito a contemplare la Vergine Maria, immagine perfetta della Chiesa, ella illumina il vostro servizio ai più poveri tra i poveri.

Mi piace contemplare la Madonna dei Senzatetto come Vergine di Misericordia, che spalanca le braccia per accogliere tutti, perché tutti hanno un posto vicino a Maria, vicino a Cristo. Ella non ha paura di aprire il suo manto, per farne un riparo contro la pioggia e il fuoco cocente del sole. Dona il suo bene più prezioso, che è Gesù, lasciando che i poveri si avvicinino il più possibile a lei per ricevere dalle sue mani tese tenerezza e sollievo. Mettetevi alla sua scuola. Maria è prima di tutto donna di vita interiore: medita e custodisce nel suo cuore la Parola di Dio che alimenta ogni sua azione. È anche una donna aperta, una donna disponibile alle sorprese di Dio. Per questo veglia e cammina. Maria risponde ai bisogni dei fratelli e delle sorelle vulnerabili, ma soprattutto anticipa i loro bisogni: come a Cana, dove sa che il vino è finito. Segue suo Figlio lungo la strada, fino al Calvario; non ha paura di toccare la sofferenza del mondo, quando lo accoglie tra le sue braccia ai piedi della croce.

Voi, cari amici di Notre-Dame des Sans-Abri, siete per molti un’immagine viva di questa compassione materna. Con la vostra presenza, col vostro ascolto, dimostrate che Maria e Gesù non smettono mai di camminare con i loro fratelli, quelli che troppo spesso sono dimenticati. Svolgete il vostro servizio con la forza dell’amore. Permettete a tanti uomini e donne di ritrovare la loro dignità e la loro speranza, anche in mezzo alle prove.

Vi affido alla preghiera materna della Madonna, che veglia su di voi e su tutte le persone che accompagnate. Vi benedico tutti di cuore. E per favore, non dimenticatevi di pregare per me.