Alla Federazione Italiana Bocce (20 dicembre 2024)
Gentili Signore e Signori, buongiorno e benvenuti!
Mi fa piacere incontrare voi, rappresentanti della Federazione Italiana Bocce, insieme con il Presidente internazionale e alcune Autorità civili, che ringrazio della loro presenza. Vi confesso che il gioco delle bocce mi è molto simpatico. Per due motivi: il primo, perché è uno sport “povero”, rispetto a quelli delle “star” da contratti miliardari, che riempiono sempre i media. Penso che i campioni di bocce siano gente che fa l’impiegato, o l’insegnante, o l’idraulico… Insomma persone normali che hanno la passione per questo gioco forse un po’ fuori moda, ma tanto ricco di umanità.
E qui vengo al secondo motivo della mia simpatia per le bocce: è uno sport che io associo a un certo tipo di socialità, di amicizia sociale… Una volta era molto diffuso nei paesi, nel mondo rurale, dappertutto c’era il campo delle bocce, anche nelle parrocchie. Era un modo di stare insieme, di passare il tempo in compagnia, un divertimento sano e tranquillo. La società è cambiata, e così pure lo sport delle bocce: giocano anche le donne, i giovani; lo praticano tante persone con disabilità, e mi congratulo con voi per tutto questo.
Cari amici, vi faccio i miei complimenti per i risultati che avete raggiunto come Federazione sul piano agonistico; e soprattutto perché portate avanti questo sport alternativo rispetto alla grande macchina del business sportivo, uno sport inclusivo, che sa ancora di “gioco” e di buona compagnia.
Di cuore benedico tutti voi e la vostra attività. E per favore, non dimenticatevi di pregare per me. Grazie.