Angelus, 6 aprile 2025
Testo preparato dal Santo Padre
Cari fratelli e sorelle,
il Vangelo di questa quinta domenica di Quaresima ci presenta l’episodio della donna colta in adulterio (Gv 8,1-11). Mentre gli scribi e i farisei vogliono lapidarla, Gesù restituisce a questa donna la bellezza perduta: lei è caduta nella polvere; Gesù su quella polvere passa il suo dito e scrive per lei una storia nuova: è il “dito di Dio”, che salva i suoi figli (cfr Es 8,15) e li libera dal male (cfr Lc 11,20).
Carissimi, come durante il ricovero, anche ora nella convalescenza sento il “dito di Dio” e sperimento la sua carezza premurosa. Nel giorno del Giubileo degli ammalati e del mondo della sanità, chiedo al Signore che questo tocco del suo amore raggiunga coloro che soffrono e incoraggi chi si prende cura di loro. E prego per i medici, gli infermieri e gli operatori sanitari, che non sempre sono aiutati a lavorare in condizioni adeguate e, talvolta, sono perfino vittime di aggressioni. La loro missione non è facile e va sostenuta e rispettata. Auspico che si investano le risorse necessarie per le cure e per la ricerca, perché i sistemi sanitari siano inclusivi e attenti ai più fragili e ai più poveri.
Ringrazio le detenute del carcere femminile di Rebibbia per il biglietto che mi hanno mandato. Prego per loro e per le loro famiglie.
Nella Giornata mondiale dello sport per la pace e lo sviluppo, auspico che lo sport sia segno di speranza per tante persone che hanno bisogno di pace e di inclusione sociale, e ringrazio le associazioni sportive che educano concretamente alla fraternità.
Continuiamo a pregare per la pace: nella martoriata Ucraina, colpita da attacchi che provocano molte vittime civili, tra cui tanti bambini. E lo stesso accade a Gaza, dove le persone sono ridotte a vivere in condizioni inimmaginabili, senza tetto, senza cibo, senza acqua pulita. Tacciano le armi e si riprenda il dialogo; siano liberati tutti gli ostaggi e si soccorra la popolazione. Preghiamo per la pace in tutto il Medio Oriente; in Sudan e Sud Sudan; nella Repubblica Democratica del Congo; in Myanmar, duramente provato anche dal terremoto; e ad Haiti, dove infuria la violenza, che alcuni giorni fa ha ucciso due religiose.
La Vergine Maria ci custodisca e interceda per noi.