Domenica 16 Agosto 2020 : Commento Isacco della Stella
Ma il nome « Israele » significa « uomo che vede Dio »: si applica dunque di diritto ad ogni spirito ragionevole. In questo senso si può capire che « la casa d’Israele » comprende anche gli angeli, questi spiriti predestinati alla visione di Dio…Mentre queste novantanove pecore (…), sulla montagna della visione e della gioia del loro pastore, ossia del Verbo di Dio, riposano su pascoli erbosi e camminano verso acque tranquille (Sal 23,2), il buon Pastore è disceso dal Padre quando è giunto « il tempo della misericordia » (Sal 102,14). È stato inviato misericordiosamente nel tempo, lui che (…) era stato promesso fin dall’eternità; è venuto a cercare l’unica pecora che si era smarrita (Lc 15,4s). (…)
Il buon pastore è stato quindi inviato per consolidare ciò che era rotto, per fortificare ciò che era debole (cfr Ez 34,16). Ciò che era rotto e debole, era il libero arbitrio dell’uomo. In passato, volendo innalzarsi, è caduto; non avendo la forza di sostenersi, è precipitato e si è rotto (…), totalmente incapace di rialzarsi. Consolidato, infine, e riconfortato da Cristo stesso (…), ma non completamente rinvigorito finché non è collocato tra le altre novantanove pecore su pascoli erbosi, è portato tra le braccia del pastore, che: « porta gli agnellini sul seno e conduce pian piano le pecore madri » (Is 40,11).