Domenica 17 Aprile : San John Henry Newman
Ecco il giorno di Pasqua – ripetiamocelo ancora, con profondo rispetto e grande gioia. Come i bambini dicono: “Ecco la primavera” o “Guarda il mare”, per provare a coglierne l’idea…, diciamo: “Questo è il giorno fra i giorni, il giorno regale (Ap 1,10 greco), il giorno del Signore. Questo è il giorno in cui Cristo è risuscitato dai morti, il giorno che ci porta la salvezza”. E’ il giorno che ci rende più grandi di quanto possiamo capire. E’ il giorno del nostro riposo, il vero nostro sabato; Cristo è entrato nel suo riposo (Eb 4) e noi con lui. E’ la prefigurazione del giorno che ci conduce attraverso la tomba e le porte della morte fino al tempo della consolazione nel seno di Abramo (At 3,20; Lc 16,22).
Ne abbiamo abbastanza della fatica, del limite, della stanchezza, della tristezza e del rimorso. Ne abbiamo a sufficienza di questo mondo terribile. Ne abbiamo abbastanza dei suoi rumori e del suo chiasso; la sua musica migliore non è che rumore. Ma ora regna il silenzio, ed è un silenzio che parla…: questa ormai è la nostra beatitudine. E’ l’inizio di giorni calmi e sereni e Cristo si fa sentire col “mormorio di un vento leggero” (1Re 19,12), perché il mondo non parla più. Spogliamoci del mondo e ci rivestiremo di Cristo (Ef 4,22; Rom 13,14)… Potessimo così spogliarci e rivestirci di realtà invisibili e imperiture! Potessimo crescere in grazia e nella conoscenza del Signore e Salvatore, stagione dopo stagione, anno dopo anno, finché ci prenda con lui… nel Regno del Padre suo e Padre nostro, del Dio suo e Dio nostro (Gv 20,17).