Domenica 17 Novembre : San Teodoro Studita

Figli e fratelli miei, venite, adoriamo Cristo, nostro re, prosterniamoci davanti a lui (cf. Sal 95,6), offriamo ancora le nostre primizie e ancora portiamo frutto! (…) Abbiamo dunque per unico re il re di tutti i re, nostro Signore e nostro Dio, è lui che serviamo, attendiamo con impazienza di accoglierlo sempre con la pratica del bene e desideriamo ardentemente la sua venuta (cf. 1 Co 15,23 ; Mt 24,3). (…)

Preghiamo per essere protetti e non solo per questo, ma anche per essere ben preparati e premuniti per il tempo delle prove; il Signore non ci lasci far l’esperienza di quelle, anche se siamo soldati di Cristo e dobbiamo morire con gioia per nostro Signore e, secondo la parola evangelica, “non aver paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima” (Mt 10,28).

Figli miei, come dice il divino apostolo, “il tempo si è fatto breve” (1 Co 7,29) e se è così, ora è ancor più breve poiché è alla fine. Occorre dunque che “il Figlio di Dio venga dal cielo sulle nubi in modo visibile” (cf. Mc 13,26 ; Lc 21,27 ; Mt 24,30), come è scritto, ogni vita dalla fondazione del mondo sia risuscitata, i giusti ed i santi che sono stati resi perfetti, per il martirio o per una retta vita, gli vadano incontro con gioia indicibile, siano coronati e danzino nei cieli una danza senza fine. (…)

Possiate essere giudicati degni di accogliere con buona speranza la fine ultima (cf. Mt 13,39.40.43) individuale o universale in Cristo Gesù nostro Signore, a lui la gloria e la potenza col Padre e lo Spirito Santo, ora e sempre e nei secoli dei secoli. Amen.