Domenica 21 Febbraio 2021 : Commento Origene

La vita umana è piena di tranelli che fanno inciampare, di ‘reti’ menzognere. (…) E perché il nemico aveva teso ovunque queste reti, catturando quasi tutti, è stato necessario che venisse qualcuno più forte per vincerle, romperle, e aprire così la strada a coloro che lo seguivano. Perciò, prima di unirsi alla Chiesa come sua sposa, anche il Salvatore è stato tentato dal demonio (…). Insegnava così alla Chiesa che non con l’ozio e i piaceri, ma attraverso prove e tentazioni, ella avrebbe dovuto arrivare a Cristo.

Non c’era nessun altro che potesse trionfare su quelle reti. «Poiché tutti hanno peccato», come è scritto (Rm 3,23). (…) Il nostro Signore e Salvatore, Gesù, è l’unico che «non commise mai peccato» (1Pt 2,22). Ma il Padre «lo trattò da peccato in nostro favore» (2Cor 5,21) affinché «nella nostra condizione umana di peccatori, a causa del peccato, distruggesse il peccato» (Rm 8,3). Gesù dunque è entrato in queste reti, ma solo lui non ne è stato catturato. Anzi, le ha spezzate e stracciate, dando così fiducia alla Chiesa tanto che ella può ormai mettere le trappole sotto i piedi, spezzare i lacci e dire con gioia: «Noi siamo stati liberati come un uccello dal laccio dei cacciatori: il laccio si è spezzato e noi siamo scampati» (Sal 124,7).

Anche lui tuttavia ha subito la morte, ma volontariamente, e non, come noi, a causa del peccato. Poiché è l’unico ad essere stato «libero fra i morti» (Sal 87,6 LXX). E perché era libero fra i morti, ha vinto «colui che della morte ha il potere» (Eb 2,14) e gli «ha strappato i prigionieri» (Ef 4,8) che erano incatenati nella morte. Non solo ha risuscitato se stesso dai morti, ma contemporaneamente ha «risuscitato coloro che erano prigionieri della morte e li ha fatti sedere nei cieli» (Ef 2,5s); «Ascendendo in cielo ha portato con sé prigionieri» (Ef 4,8).