Se si impasta la farina senza mettere il lievito, anche se si farà di tutto per lavorarla e mescolarla, la pasta non lieviterà e non potrà servire come cibo. Ma quando si impasta col lievito, questo prende tutta la pasta e la fa lievitare interamente, come nell’esempio che il Signore ha usato per il Regno… Succede così anche per la carne: qualsiasi cura se ne prenda, se si trascura di mettere il sale per conservarla…, essa darà cattivo odore e non si potrà più mangiare. Considera similmente l’intera umanità, come della carne o della pasta, e pensa che la natura divina dello Spirito Santo è come il sale o come il lievito, che vengono da un altro mondo. Se il lievito celeste dello Spirito e il sale buono della natura divina… non sono inseriti nella povera natura umana e mescolati ad essa, l’anima non perderà mai il cattivo odore del peccato e non lieviterà perdendo la pesantezza e la cattiveria del “lievito di perversità” (1Cor 5,7)…
Sbaglia molto l’anima che s’appoggia solo sulle sue forze e si crede capace d’ottenere il fine da sé, senza l’aiuto dello Spirito; non è fatta per le dimore del cielo, per il Regno di Dio… Se l’uomo peccatore non s’avvicina a Dio, non rinuncia al mondo, non aspetta nella speranza e la pazienza un bene estraneo alla sua natura, cioè la forza dello Spirito Santo, se il Signore non infonde dall’alto la sua vita divina nell’anima, quest’uomo non gusterà mai la vera vita… Al contrario, se ha ricevuto la grazia dello Spirito, se non se ne distacca, se non l’offende per negligenza o con cattive azioni, se persevera a lungo nella lotta e “non rattrista lo Spirito” (Ef 4,30), avrà la gioia d’ottenere la vita eterna.