Domenica 23 Maggio 2021 : Commento San Bruno di Segni
Luca scrisse: «Venne all’improvviso dal cielo un rombo, come di vento che si abbatte gagliardo. Apparvero loro lingue di fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro» (At 2,2-3). (…) Sì, qui e là, un forte rumore si fa sentire, un fuoco si fa vedere. Ma al Sinai era un fumo denso, sul monte Sion lo splendore di una luce brillantissima. Nel primo caso si tratta di una «copia e un’ombra», nel secondo caso, delle «realtà» (Eb 8,5). Un tempo, si sentiva il tuono, ora si individuano le voci degli apostoli. Da un lato i lampi, dall’altro dei prodigi si manifestano in ogni luogo. (…)
«Tutti uscirono dall’accampamento incontro a Dio e stettero in piedi alle falde del monte» (Es 19,17). Si legge negli Atti degli Apostoli: «Venuto quel fragore, la folla si radunò» (…) Da Gerusalemme, il popolo si radunò in piedi alla montagna di Sion, cioè nel luogo in cui Sion, figura della santa Chiesa, cominciava a edificarsi, a posare le sue fondamenta. (…)
«Il monte Sinai era tutto fumante, perché su di esso era sceso il Signore nel fuoco» dice l’Esodo (v.18). (…) Potevano forse non ardere, coloro che erano stati infiammati dal grande fuoco dello Spirito Santo? Come il fumo accenna alla presenza del fuoco, così con la franchezza dei loro discorsi e con la diversità delle lingue, il fuoco dello Spirito Santo manifestava la sua presenza nel cuore degli apostoli. Beati i cuori ricolmi di questo fuoco! Beati gli uomini infiammati da questo ardore. «Il monte tremava molto. Il suono della tromba diventava sempre più intenso» (V. 19). (…) Allo stesso modo, la voce degli apostoli e la loro predicazione divennero sempre più forti; si fecero sentire sempre più lontano finché «per tutta la terra si diffondesse la loro voce e ai confini del mondo la loro parola» (Sal 18,5).