Domenica 23 Marzo : San Gregorio Magno

“Nei vecchi sta la sapienza e nella lunga età la prudenza.” (Gb 12,12 Vg) Le parole radicate bene nella sapienza sono quelle che prendono tutta la loro forza in un’arte di vivere con la prova stessa dell’azione. Ma siccome spesso è accordata lunga vita senza che sia concessa la grazia della sapienza, c’è ragione di nominare ora colui il cui giudizio dispensa questi doni e il testo aggiunge:

“In lui è la sapienza e la fortezza, il buon consiglio e la prudenza.” (Gb 12,13 Vg) Applichiamo queste parole non senza pertinenza al Figlio unigenito del Padre sovrano, prendendo coscienza che è lui la sapienza e la forza di Dio. Anche Paolo infatti ne dà testimonianza alla nostra intelligenza quando dice: “Cristo è potenza di Dio e sapienza di Dio” (1 Co 1,24), lui che è sempre in Dio poiché “In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio” (Gv 1,1).

Ora Dio ha il consiglio e l’intelligenza, poiché ordina i suoi atti, l’intelligenza, poiché conosce i nostri. La parola consiglio può anche designare la lentezza del suo segreto giudizio, cioè che egli può tardare a punire il colpevole, non perché non si accorga delle sue mancanze alla giustizia, ma affinché si veda che la condanna, differita nella prospettiva di una penitenza, procede tardivamente da un consiglio.