Domenica 4 Aprile 2021 : Commento San Proclo di Costantinopoli
Non solo questo giorno di festa ha instaurato la risurrezione di Cristo, ma ancora essa ci procura, al posto della sofferenza, la salvezza, al posto della morte, l’immortalità, al posto delle ferite, la guarigione, al posto della corruzione la risurrezione. Una volta il mistero di Pasqua si compiva in Egitto secondo i riti prescritti dalla Legge; il sacrificio dell’agnello era solo un segno. Ma oggi celebriamo, secondo il vangelo, una pasqua spirituale che è il giorno della risurrezione. Allora si immolava un agnello del gregge (…); ora, è Cristo in persona che si offre come agnello a Dio. Allora un animale dell’ovile; ora, non un agnello, ma il buon pastore stesso, che dà la vita per le sue pecore (Gv 10,11). (…) Allora gli Ebrei attraversano il mar Rosso e intonano in onore del loro difensore un inno di vittoria: “Voglio cantare in onore del Signore: perché ha mirabilmente trionfato” (Es 15,1). Ora coloro che sono stati giudicati degni del battesimo cantano in cuore l’inno della vittoria: “Un solo santo, un solo Dio, Gesù Cristo, nella gloria di Dio Padre. Amen”. “Il Signore regna, si ammanta di splendore” esclama il profeta (Sal 93,1). Gli Ebrei attraversano il Mar Rosso e mangiano la manna nel deserto. Oggi, usciti dal fonte battesimale, mangiamo il pane che scende dal cielo (Gv 6,51).