Domenica 5 Settembre : Sant’Efrem Siro

La forza divina che l’uomo non può toccare è discesa, si è avvolta di un corpo palpabile, affinché i poveri possano toccarla e, toccando l’umanità di Cristo, percepiscano la sua divinità. Attraverso le dita di carne il sordomuto ha sentito che gli toccavano gli occhi e la lingua. Attraverso le dita palpabili, ha percepito la divinità intoccabile quando il nodo della sua lingua venne sciolto e le porte chiuse dei suoi occhi vennero aperte. Infatti l’architetto e costruttore del corpo è venuto fino a lui e, con una parola dolce, ha aperto senza far male le sue orecchie sorde; allora anche questa bocca chiusa, finora incapace di dare alla luce la parola, ha messo al mondo la lode di colui che donava alla sua sterilità la possibilità di dare frutto.

Allo stesso modo, il Signore fece del fango con la saliva e spalmò il fango sugli occhi del cieco nato (Gv 9,6) per farci capire che qualcosa gli mancava, come al sordo muto. Un’imperfezione innata della nostra pasta umana è stata tolta grazie al lievito che veniva dal suo corpo perfetto. (…) Per colmare ciò che mancava a questi corpi umani, ha dato qualcosa della sua persona, proprio come dà se stesso in cibo [nell’eucaristia]. Con questo mezzo fa scomparire i difetti e risuscita i morti, perché possiamo riconoscere che, grazie al suo corpo in cui « abita tutta la pienezza della divinità » (Col 2,9), i difetti della nostra umanità sono corretti e, mediante questo corpo in cui abita la vera vita, la vera vita viene data ai mortali.