Domenica 6 Agosto : Beato Columba Marmion

La trasfigurazione di Gesù, inattesa dai discepoli e piena di mistero, fu per loro, senza dubbio, fonte di una grazia singolare: quella della conferma della fede nella divinità di Gesù. Ormai sapevano, senza più dubitarne, che sotto l’esteriorità dell’uomo col quale conversavano tutti i giorni (cfr. Fil 2,7), velava la suprema dignità il vero Figlio di Dio. Questa fede sarà confermata dalla venuta dello Spirito Santo il giorno di Pentecoste.

Ma la parola del Padre intesa dai discepoli non era discesa dalla nuvola solo per loro. Tutte le generazioni cristiane la raccoglieranno a loro volta. (…) Per ognuno di noi, Cristo è sempre pronto a trasfigurarsi e la voce del Padre non cessa mai di proclamare, attraverso il magistero della Chiesa, la divina filiazione di Gesù. Sicuramente Cristo non cambia più. Resta immutabilmente lo stesso (cfr. Eb 13,8). Si presenta sempre a noi come “diventato per noi sapienza, giustizia, santificazione e redenzione” (1 Co 1,30). Ma noi scopriamo poco a poco la divinità della sua persona, il valore incomparabile della sua redenzione, l’immensità dei suoi meriti, il dono d’amore fatto agli uomini con la sua venuta. Siamo così iniziati alla scienza eminente del Cristo (cfr. Fil 3,8) di cui parla l’Apostolo.

Tuttavia, comprendetelo, questa conoscenza non è solo intellettuale; consiste piuttosto in una illuminazione interiore della fede. Davanti a questa rivelazione tutta interiore e soprannaturale, il cristiano sente nascere in sé il desiderio di rendere l’anima e la vita sempre più conformi a quella di Cristo.