Domenica 9 Aprile : San Massimo di Torino
Sì, Cristo è il nostro oggi: splendore viva e senza declino, egli non cessa d’irradiare il mondo che sostiene (Eb 1,3) e questo bagliore eterno sembra non essere che un giorno. “Ai tuoi occhi, mille anni sono come un giorno solo” esclama il profeta (Sal 90). Sì, Cristo è questo giorno unico perché unica è l’eternità di Dio. E’ il nostro “&”: il passato, che se ne è andato, non gli sfugge; l’avvenire, sconosciuto, non ha segreti per lui. Luce suprema, abbraccia tutto, conosce tutto, in ogni tempo è presente e possiede tutti i tempi. Davanti a lui il passato non può svanire, né l’avvenire sottrarsi. (…) Questo oggi non è il tempo in cui egli è nato nel tempo secondo la carne dalla Vergine Maria, né quello dove secondo la divinità esce dalla bocca di Dio suo Padre, ma il tempo in cui è risorto dai morti: “Risuscitò Gesù, – dice l’apostolo Paolo – come anche sta scritto nel salmo secondo: Mio figlio sei tu, oggi ti ho generato” (At 13,33).
Veramente è il nostro oggi, quando, sorto dalla notte fonda degli inferi, infiamma gli uomini. Veramente è il nostro oggi, colui che non hanno potuto oscurare i neri complotti dei nemici. Nessun giorno meglio di questo ha saputo accogliere la luce: a tutti i morti ha reso il giorno e la vita. La vecchiaia aveva steso gli uomini nella morte; lui li ha rialzati nel vigore del suo oggi.