Giovedì 1 Giugno : San Giovanni Cassiano

Per restare sempre nel pensare Dio, dovreste continuamente proporvi questa formula di preghiera: ” Mio Dio, venite in mio aiuto; affrettatevi, Signore, a soccorrermi!” Non è senza motivo che questo breve versetto è particolarmente citato in tutto l’insieme delle Scritture. Esprime tutti i sentimenti di cui è suscettibile la natura umana; si adatta felicemente a tutte le situazioni e conviene in ogni sorta di tentazione.

Vi si trova l’appello a Dio contro tutti i pericoli, un’umile e pia confessione, la vigilanza di un’anima sempre attenta e piena di costante timore, la considerazione della propria fragilità; dice pure la fiducia d’essere esaudita e la certezza dell’aiuto sempre e dovunque presente, poiché chi non cessa d’invocare il suo protettore è ben sicuro di averlo accanto. E’ la voce dell’amore e della carità ardente; è il grido dell’anima che ha l’occhio aperto sui tranelli che le sono tesi, che trema di fronte ai nemici e, vedendosi assediata notte e giorno, confessa che non saprebbe sfuggire loro senza l’aiuto del suo difensore. Per tutti coloro che sono molestati dal demonio, questo versetto è fortezza inespugnabile, impenetrabile corazza, lo scudo più solido. (…)

Insomma, a tutti e in tutte le circostanze è utile, è necessario. Poiché desiderare d’essere aiutati sempre e in ogni cosa è dir chiaramente che si ha bisogno dell’aiuto divino sia quando tutto va bene e ci sorride sia nelle prove e nella tristezza: Dio solo ci salva dalle avversità, lui solo prolunga la nostra gioia; nell’uno e nell’altro caso, senza il suo aiuto la fragilità umana soccomberebbe.