Giovedì 13 Luglio : San Cipriano

Lo Spirito Santo ci dà questo avvertimento: “C’è qualcuno che desidera la vita e brama lunghi giorni per gustare il bene? Preserva la lingua dal male, le labbra da parole bugiarde. Sta’ lontano dal male e fa’ il bene, cerca la pace e perseguila” (Sal 34,13-15).

Il figlio della pace deve cercare e perseguire la pace. Chi conosce e ama il vincolo della carità deve preservare la sua lingua dal male e dalla discordia. Fra le sue prescrizioni divine e i suoi comandamenti di salvezza, il Signore, la vigilia della sua Passione, ha aggiunto questo: “Vi lascio la mia pace, vi do la mia pace” (Gv 14, 27). Tale è l’eredità che ci ha lasciata: tutti i doni, tutte le ricompense che ha promessi sono legati alla custodia della pace. Se siamo eredi di Cristo, rimaniamo nella pace di Cristo. Se siamo figli di Dio, dobbiamo essere pacifici: “Beati gli operatori di pace perché saranno chiamati figli di Dio” (Mt 5, 9). Bisogna che i figli di Dio siano pacifici, miti di cuore, semplici nelle parole, in perfetto accordo di sentimenti, uniti fedelmente con il vincolo di un pensiero unanime.

Questa concordia esisteva un tempo, sotto l’autorità degli Apostoli. In questo modo, il nuovo popolo dei credenti, fedele alle prescrizioni del Signore, mantiene la carità. La prova è nella Scrittura che dice: “La moltitudine di coloro che erano venuti alla fede aveva un cuore solo e un’anima sola” (At 4,32). E ancora: “Tutti questi erano assidui e concordi nella preghiera, insieme con alcune donne e con Maria, la madre di Gesù e con i fratelli di lui” (1,14). Da lì l’efficacia delle loro preghiere: potevano essere sicuri di ottenere tutto ciò che domandavano alla misericordia di Dio.