Giovedì 16 Dicembre : Sant’Efrem Siro
«Ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui». (…) Dicendo della grandezza di Giovanni, il Signore ha voluto annunciare l’infinita misericordia di Dio e la sua generosità verso gli eletti. Per quanto grande e famoso sia Giovanni, è meno di ciò che sarà il più piccolo del Regno, come dice l’apostolo Paolo: «La nostra conoscenza è imperfetta. (…) Quando verrà ciò che è perfetto, quello che è imperfetto scomparirà» (1Cor 13,9-10). Giovanni è grande, lui che ha detto profeticamente: «Ecco l’agnello di Dio» (Gv 1,29), ma la sua grandezza, paragonata alla gloria che sarà rivelata a coloro che ne saranno degni, è solo una briciola. In altre parole, le cose grandi e ammirabili quaggiù, paragonate alle beatitudini dell’aldilà, appaiono nella loro piccolezza e nel loro nulla. (…)
Giovanni è stato trovato degno di grandi doni: la profezia, il sacerdozio (cfr Lc 1,5) e la giustizia (…). Giovanni è più grande di Mosè e dei profeti, ma la Legge antica ha bisogno del Nuovo Testamento, poiché colui che è il più grande dei profeti ha detto al Signore: «Io ho bisogno di essere battezzato da te» (Mt 3,14). Giovanni pure è grande, perché il suo concepimento è stato annunciato da un angelo, la sua nascita accompagnata da miracoli, perché ha annunciato Colui che dà la vita, ha battezzato per la remissione dei peccati. (…) Mosè ha condotto il popolo fino al Giordano e la Legge ha condotto gli uomini fino al battesimo di Giovanni. Ma «se fra i nati di donna nessuno è più grande di Giovanni», il precursore del Signore, quanto più grandi saranno coloro ai quali il Signore ha lavato i piedi e infuso il suo Spirito? (cfr Gv 13,4; 20,22).