Giovedì 20 Aprile : San Cirillo di Gerusalemme
Le prove della vita eterna abbondano. Al nostro desiderio di raggiungerla, le divine Scritture indicano i modi per arrivarci. Prima di tutto le Scritture insegnano che la si ottiene con la fede, poiché sta scritto: “Chi crede nel Figlio ha la vita eterna” (Gv 3,36). (…) Altrove, è indicato il martirio e la confessione in Cristo, quando è detto: “Chi odia la sua vita in questo mondo la conserverà per la vita eterna” (Gv 13,25). La scrittura dice ancora che la vita eterna si acquista mettendo Cristo prima delle ricchezze e dei parenti: “Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, ecc. avrà in eredità la vita eterna” (Mt 19,29). O ancora che è con l’osservanza dei comandamenti: “Non uccidere, non commettere adulterio…” (Mt 19,18); è quanto Gesù rispose all’interlocutore che gli diceva: “Maestro, cosa debbo fare per avere la vita eterna?” (Mt 19,16). Ancora, è evidente, evitando le cattive azioni e servendo Dio, poiché Paolo dice: “Ora invece, liberati dal peccato e fatti servi di Dio, voi raccogliete il frutto che vi porta alla santificazione e come destino avete la vita eterna” (Rm 6,22).
La ricerca della vita eterna comporta tanti aspetti che a causa del loro gran numero, l’ho lasciata da parte. Infatti il Signore misericordioso ha aperto, non un’unica porta, non una seconda, ma numerose porte per entrare nella vita eterna, affinché tutti, ciascuno per quanto da lui dipende, ne approfittino senza difficoltà.