Giovedì 22 Dicembre : San Beda il Venerabile
“Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia”. E’ bello chiamare Israele il servo del Signore, Israele che il Signore ha soccorso per salvarlo nell’obbedienza e nell’umiltà. Così parla Osea: “Quando Israele era bambino, io l’ho amato” (3,1; cfr 11,4). Chi rifiuta di umiliarsi non può certamente essere salvato(…), ma “chiunque diventerà piccolo come questo bambino, sarà il più grande nel regno dei cieli” (Mt 18,4).
“Come aveva promesso ai nostri padri, ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre”. Non si tratta qui della discendenza carnale di Abramo, ma della discendenza spirituale. Cioè, non si tratta dei discendenti secondo la carne, ma di coloro che camminano sulle tracce della sua fede. (…) La venuta del Salvatore è dunque promessa ad Abramo e alla sua discendenza per sempre, cioè ai figli della promessa di cui San Paolo dice: “Se appartenete a Cristo, allora siete discendenza di Abramo, eredi secondo la promessa” (Gal 3,29).
Infine è bello che la nascita del Signore e quella di Giovanni siano annunciate profeticamente dalle loro madri.(…) La vita distrutta per colpa di una sola donna sarebbe stata infatti restituita al mondo da queste donne, entrambe ricolme di lodi.