Giovedì 24 Dicembre 2020 : Commento Sant’Amedeo di Losanna

Quando Maria ha partorito vi fu gioia nei cieli ed esultanza sulla terra; lo stesso inferno ha tremato spaventato. Nella loro gioia i cieli hanno manifestato la stella scintillante e la gloriosa armata degli angeli che canta la lode: “Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama” (Lc 2,14). La terra, nella sua gioia, ha mostrato i pastori che glorificano ed i magi che adorano offrendo i loro doni: oro, incenso e mirra. (…)

Sogna che la notte ha diffuso luce nelle tenebre e che al posto dell’oscurità ha posto una luce sfolgorante. Questa notte ha dato la luce prima che il sole si alzi, luce che col suo bagliore straordinario eclissa lo splendore del sole. E’ di questa notte che il salmista dice: “La notte sarà per me luce nelle delizie”. Poi, rivolto al Signore, prosegue dicendo: “Nemmeno le tenebre per te sono oscure, e la notte è chiara come il giorno; per te le tenebre sono come luce” (Sal 139, 11-12 VXX). (…)

Maria, accogliendo il neonato Emmanuele, contemplò una luce incomparabilmente più bella del sole, sentì un fuoco che l’acqua non poteva estinguere. Ricevette nel corpo che aveva partorito lo splendore che illumina ogni cosa e meritò di portare fra le braccia il Verbo che porta l’universo.