Giovedì 4 Aprile : San Gregorio Magno
Ebbene, beato Giobbe, dissipa la nebbia del nostro dubbio, e poiché, per la grazia che hai ricevuto dallo Spirito Santo, hai cominciato a parlarci della speranza della risurrezione, mostraci chiaramente se è la nostra carne che deve veramente risorgere. Il testo dice: “E di nuovo sarò rivestito di questa mia pelle” (Gb 19,26 Vg). Della mia pelle, la parola ci toglie ogni dubbio su una vera risurrezione, poiché non è vero che (…) nella gloria della risurrezione il nostro corpo debba essere impalpabile, più etereo che il vento e l’aria. Nella gloria della risurrezione, infatti, il nostro corpo sarà senza dubbio etereo quanto alla manifestazione del suo potere spirituale, ma sarà palpabile per la verità della sua natura.
Ecco perché il nostro Redentore ha mostrato anche ai discepoli, che dubitavano della risurrezione, le mani e il costato ed ha offerto loro di toccare le sue ossa e la sua carne: “Toccatemi e guardate; – dice – un fantasma non ha carne e ossa come vedete che io ho” (Lc 24,39).