Giovedì 6 Gennaio : San Bruno di Segni

Guidati dalla stella, i Magi venuti dall’Oriente a Betlemme entrarono nella casa dove la Beata Vergine Maria stava con il bambino; aprendo i loro tesori, offrirono tre doni al Signore: oro, incenso e mirra, con i quali lo confessarono essere vero Dio, vero uomo e vero re.

Questi sono i doni che la santa Chiesa non cessa di offrire a Dio suo Salvatore. Offre incenso quando confessa e crede in lui come il vero Signore, creatore dell’universo; offre mirra quando afferma che ha preso la sostanza della nostra carne, nella quale era disposto a soffrire e morire per la nostra salvezza; offre oro quando non esita a proclamare che egli regna eternamente con il Padre e lo Spirito Santo. (…)

A questa offerta si può dare un altro significato mistico. Secondo Salomone, l’oro significa la saggezza celeste: “Il tesoro più prezioso si trova nella bocca del saggio” (cfr. Pr 21,20) (…) Secondo il salmista, l’incenso simboleggia la preghiera pura: “Come incenso salga a te la mia preghiera” (Sal 141,2). Perché se la nostra preghiera è pura, essa esala verso Dio una fragranza più pura del fumo dell’incenso; e come questo fumo sale verso il cielo, così la nostra preghiera è diretta verso il Signore. La mirra simboleggia la mortificazione della nostra carne. Così offriamo oro al Signore quando brilliamo davanti a lui con la luce della saggezza celeste. (…) Gli offriamo incenso quando gli eleviamo una preghiera pura. E mirra quando, attraverso l’astinenza, “mortificando la nostra carne con i suoi vizi e le sue concupiscenze” (Gal 5,24), portiamo la croce sulle orme di Gesù.