Giovedì 9 Gennaio : Ruperto di Deutz
E a che fine lo Spirito del Signore è sopra di me?… “Mi ha mandato a portare il lieto annuncio ai poveri, a fasciare le piaghe dei cuori spezzati” (Is 61,1). Non mi ha mandato per i superbi e “i sani”, bensì come medico “per i malati” e i cuori spezzati. Non mi ha mandato “per i giusti”, ma per “i peccatori” (Mc 2,17). Egli ha fatto di me un “uomo dei dolori che ben conosce il patire” (Is 53,3), un uomo “mite e umile di cuore” (Mt 11,29). “Mi ha mandato a proclamare la libertà degli schiavi, la scarcerazione dei prigionieri”… Di quali schiavi o piuttosto da quale schiavitù devo proclamare la liberazione? Di quali prigionieri proclamare la libertà? Da quando “a causa di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo e con il peccato la morte” (Rm 5,12), tutti gli uomini sono schiavi del peccato, tutti gli uomini sono prigionieri della morte… “Sono stato mandato per consolare tutti gli afflitti di Sion, tutti coloro che si affliggono di essere stati, a causa dei loro peccati, svezzati e separati dalla madre, la Sion di lassù (Gal 4,26)… Sì li consolerò donando loro “una corona invece della cenere “della penitenza”, olio di letizia, cioè la consolazione dello Spirito Santo “invece del lutto” di trovarsi orfani ed esiliati, e “un abito di nozze”, “invece di un cuore mesto”, cioè la gloria della risurrezione (Is 61,3).