Semplice e sobria nelle forme, esternamente appare di stile romanico, con la muratura in mattoni a vista abbellita da elementi in pietra bianca, le arcatelle sottocornice, le finestre strette e lunghe il rosone della facciata; all’interno gli archi acuti della navata, i costoloni e le volte a vela del presbiterio e della zona absidale, richiamano vagamente lo stile gotico.
Ha pianta complessivamente rettangolare con una capiente navata a cui si accede dal portale sulla parete sud e da due ingressi laterali; elevato di tre gradini è l’ampio presbiterio seguito dal coro e dalla parte absidale. Ai lati, simmetricamente, la sagrestia e una navata minore. A sinistra, volgendo le spalle alla piazza, si eleva il maestoso campanile dell’acuta cuspide piramidale. La costruzione è realizzata in posizione dominante sopra un terrapieno che è anche sagrato, con la facciata a sud a guardare ancora una volta il fiume.
Conserva tutti i principali arredi già presenti nell’edificio demolito nel 1897 in funzione dei lavori di consolidamento degli argini del fiume Adige perché risultava essere troppo vicina allo stesso. All’esterno, sulla sommità della facciata, le tre statue di S. Andrea, S. Pietro e S. Antonio.
Sulla facciata principale, c’è un mosaico rappresentante Cristo con in mano il vangelo aperto con la frase “Venite a me voi tutti affaticati e afflitti e io vi ristorerò”, realizzato a ricordo dell’Anno Santo 2000. La data, che è riportata in basso sulla destra, è stata realizzata con pietre provenienti da Gerusalemme.
All’interno, a chiudere il presbiterio, il monumentale altare attribuito allo sculture Antonio Bonazza, affiancato dalle belle statue di S. Andrea e S. Pietro. In posizione simmetrica, ai lati della navata, gli altari della B. V. del Rosario, della B. V. del Carmine (in un secondo momento dedicato al Sacro Cuore di Gesù), di S. Antonio e S. Gaetano. Dalla chiesa settecentesca provengono poi la pregevole pala del primo Seicento posta sopra l’ingresso laterale di levante (raffigura i santi Andrea, Pietro e Antonio), i quadri della sagrestia (degni di nota un san Giuseppe e un S. Girolamo del XVII secolo), il pulpito, il vecchio fonte battesimale e altre suppellettili. Anche l’organo, del padovano Annibale Pugina, figura nella nota delle cose trasportate. Sono di inizio secolo le statue dell’altare della Vergine e del Sacro Cuore , donate nel 1909 dalla famiglia Simon.
Gli affreschi sul soffitto e sulle pareti, opera dei fratelli Miglioraro di Montegrotto, risalgono agli anni Cinquanta. Sono dipinti l’assunzione in cielo della Vergine, le crocifissioni di Gesù Cristo e S. Andrea, il Cristo risorto accompagnato dal suono degli Angeli, i quattro Evangelisti. Degradato dalle intemperie è andato perduto l’affresco sulla lunetta sopra la porta principale raffigurante la Sacra Famiglia del pittore Manzoni.
L’edificio misura esternamente 46,40 metri di lunghezza per 19 di larghezza ( 15m il solo centrale)ed eÌ€ alto alla sommitaÌ€ del tetto , 20 metri. Il campanile raggiunge , esclusa la croce , i 38 metri di altezza. Nella cella campanaria prendono posto 5 campane che portano o seguenti nomi:
- S. Andrea – in tono di ” RE ” pesa q.li 10,30
- S. Gaetano – in tono di ” MI ” pesa q.li 7,23
- S. Gregorio Barbarigo – in tono di ” FA# ” pesa q. li 5,18
- S. Antonio – in tono di “SOL” pesa q.li 4,30
Queste prime quattro fanno parte del concerto campanario , la seguente quinta campana, denominata campanella, è fuori concerto
- S. Maria
E’ da ricordare pure che è l’unica campana che passò indenne alle vicende della seconda guerra mondiale.