Già nel 1668 sorgeva ad Anguillara un Capitello per la venerazione di un’antica immagine della Madonna Addolorata. Si vorrebbe credere che la statua appartenesse già all’antica Chiesa Parrocchiale, scomparsa quando le inondazioni distrussero il paese.
La devozione a questa immagine non può essere fissata ad un’epoca ben precisa: è certamente posteriore al 1400 e anteriore al 1600. Un recentissimo studio scientifico (1992) ha visto in questa statua un’opera di maestro salisburghese, databile tra il 1415 e il 1420. Di quando e come sia giunta ad Anguillara non esistono fonti certe; è bello pensare alla tradizione popolare secondo la quale è apparsa, secoli addietro, a una donna della famiglia Morello.
L’ apparizione sarebbe avvenuta dopo il 1414. Racconta una tradizione popolare che una donna, assai religiosa, della famiglia Morello, detta perciò la Morelletto, viveva un matrimonio piuttosto infelice con il marito. Una notte d’inverno, il marito dopo averla percossa, la cacciò di casa perché potesse raccogliere erba per le pecore. La donna, angosciata e piena di sconforto, usci fuori e si inginocchiò piangente ai piedi di un albero da cui pendevano anche alcuni tralci di vite. Pregò con intensità e lacrime la Madonna perché venisse in suo aiuto. Quando si riebbe un po’, si accorse con stupore che attorno a lei c’era dell’erba verde. La raccoglie con meraviglia e gioia, e rientra in casa. Il marito, pensando di essere davanti a un effetto di stregoneria, la ricacciò fuori ancora più arrabbiato di prima. La poveretta, piangente si inginocchiò di nuovo sotto l’albero, in cerca di un po’ di conforto nella preghiera alla Madonna, e fu allora che, alzando gli occhi scorse, tra i rami dell’albero e i tralci della vite, la statua della Madonna Addolorata, la stessa che noi ancora oggi veneriamo. Al mattino si sparse subito la voce e ci fu un gran accorrere di gente sul posto; l’immagine fu trasportata con grande solennità e commozione nella Chiesa Parrocchiale, ma il giorno seguente fu ritrovata ancora tra i rami dell’albero.
Il fatto si ripeté per tre volte, e perciò fu deciso dalla popolazione di erigere un Capitello sul luogo stesso dove era apparsa la statua la prima volta. Quando nel 1855 la popolazione di Anguillara ottenne la liberazione dal colera, i parrocchiani s’impegnarono con un voto di costruire un Capitello più ampio (venne ultimato nel 1866 nella forma attuale, rotonda, con due piccole torri ad uso campanile); inoltre, sempre per voto, dal 1865 ogni cinque anni, in Settembre, si celebrano le cosiddette ‘Feste Quinquennali”: otto giorni di preghiere in ringraziamento della liberazione dal colera, e la statua della Madonna viene solennemente portata in Chiesa parrocchiale.
Ogni anno il lunedì successivo la ricorrenza della “Madonna del Carmine” viene dedicata una giornata di preghiera per tutta la comunità con l’invito a tornare quanti sacerdoti sono nati o hanno prestato il loro servizio in Anguillara Veneta. Nel 2005 terminarono i lavori di ristrutturazione dell’ edificio che sono iniziate con il consolidamento della fondamenta e il rifacimento totale della pavimentazione.
Tra le registrazioni dei battesimi del 1816, don Giovanni Toldo, parroco dal 1775 al 1822, ha aggiunto anche questa annotazione, riferita al Capitello: