L’estate che ci attende
Pensando all’estate 2020, la situazione è di grande incertezza generale.
Ad oggi non sappiamo se, quando e come ci sarà la possibilità di permettere socializzazione e aggregazione di persone. … All’incertezza di possibilità e di indicazioni ministeriali o regionali in merito alle attività estive, si aggiunge anche la situazione economica difficile … e l’aspetto fobico della pandemia e la sua ricaduta nelle relazioni sociali (le persone guarderanno con fiducia al ritrovarsi e al mettersi insieme?). Insieme agli animatori dei gruppi Acr e Giovanissimi si è deciso di annullare la programmazione sia del Grest che del Camposcuola e di accettare la proposta della diocesi di far diventare questa fermata obbligatoria una chance formativa, quasi un “fermarci per formarci”.
Formarsi non è mai tempo perso. Si è quindi proposto di seguire, insieme agli adolescenti che ogni anno sono disponibili e desiderosi di impegnarsi nel Grest, il corso di formazione a distanza preparato dalla Diocesi (www.giovanipadova. it/corso/grest/grestandoacasa).
Questo tempo di stop forzato, nelle nostre vite personali e nei cammini delle nostre comunità, si presenta anche come un tempo di discernimento e ripensamento delle nostre molteplici attività e proposte. Perché le facciamo? Per chi le facciamo? Con quale stile? All’interno di queste domande ci sta anche un desiderio di essenzialità, l’urgenza di ridefinire e ridirci gli obiettivi, la capacità di essere creativi in base alle esigenze attuali.
È necessaria una riflessione approfondita sulla competenza degli educatori (giovani e adulti) e sul loro ruolo, accanto ai tanti adolescenti che si impegnano generosamente nell’estate, ma che hanno bisogno di essere sostenuti nel crescere come educatori.
Qualora ce ne fosse l’opportunità, nel rispetto delle norme e delle misure sanitarie, potrebbero comunque essere pensate alcune occasioni di vita e di esperienza comunitaria a km 0.