Lunedì 11 Dicembre : San Gregorio Magno

“Mi chiamerai e ti risponderò” (Gb 14,15 Vg) (…), Giobbe è in diritto di aggiungere “l’opera delle tue mani richiederai con la tua mano destra”. (…) La creatura umana infatti, per il fatto stesso che è creatura umana, porta in sé la possibilità di sprofondare fin sotto di sé, ma l’uomo ha ricevuto da Colui che l’ha formato la grazia di esser sollevato oltre se stesso in contemplazione e di esser conservato in sé stesso senza corruzione. Per non sprofondare sotto di sé e per sussistere senza corruzione, è per la mano destra di Colui che dà la vita che la creatura è elevata fino allo stato di immutabilità.

La mano destra di Dio può anche designare il Figlio, perché “tutto è stato fatto per mezzo di lui” (Gv 1,3). Dio onnipotente ha dunque teso la sua mano destra all’opera delle sue mani, perché è per elevare al mondo di lassù il genere umano caduto nell’abisso che egli ha inviato il figlio unigenito incarnato. Ed è la sua incarnazione che ci ha permesso, dopo esser caduti per nostra volontà nella corruzione, di poter rispondere a Dio che ci chiama un giorno alla gloria dell’incorruttibilità.

Chi potrà allora misurare la grandezza della misericordia divina quando conduce a questa meravigliosa gloria l’uomo dopo il peccato? Dio misura il male che facciamo e tuttavia in grazia della sua bontà misericordiosamente ci perdona.