Lunedì 11 Marzo : San Gregorio di Narek
sarà salvato » (Gl 3,5 ; Rm 10,13).
Quanto a me, non solo lo invoco
ma per prima cosa credo nella sua grandezza.
Non per i suoi doni
persevero nella supplica,
ma perché lui è la Vita vera,
e in lui respiro;
senza di lui non c’è né moto né progresso.
Non tanto dai legami della speranza,
quanto dai vincoli dell’amore sono attirato.
Non dei doni,
bensì del Donatore, ho sempre nostalgia.
Non alla gloria aspiro,
ma il Signore glorificato io voglio abbracciare.
Non la sete della vita sempre mi consuma,
ma il ricordo di colui che dà la vita.
Non per il desiderio della felicità spasimo,
e nel più profondo del mio intimo piango,
ma per il desiderio di colui che la sta preparando.
Non il riposo cerco,
ma il volto di colui che placherà il mio cuore che supplica.
Non per il banchetto nuziale sospiro,
ma per il desiderio dello sposo.
Nell’attesa sicura della sua potenza
nonostante il fardello dei miei peccati,
con una speranza incrollabile
e fidandomi nella mano dell’Onnipotente,
credo che non soltanto otterrò il perdono,
ma pure che lo vedrò, in persona,
grazie alla sua misericordia e alla sua pietà
e, benché meriti in verità d’essere cacciato,
erediterò il cielo.