Lunedì 17 Agosto 2020 : Commento San Clemente d’Alessandria
Ecco come il Signore pensa l’uso dei beni esteriori: dobbiamo disfarci non del denaro che ci fa vivere, ma delle forze che ce lo fanno usare male, cioè le malattie dell’anima, le passioni. (…) Bisogna purificare l’anima cioè renderla povera e nuda ed ascoltare così la chiamata del Salvatore: “Vieni, seguimi”. E’ la strada dove cammina chi ha il cuore puro. (…) Questi considera la sua fortuna, l’oro, l’argento, le sue case come grazie di Dio, e gli testimonia riconoscenza aiutando i poveri con i suoi beni. Sa che possiede questi beni più per gli altri che per se stesso; resta più forte delle sue ricchezze, lungi dal divenirne schiavo; non le trattiene nell’anima (…). E se un giorno il suo denaro finisce, accetta la rovina con cuore gioioso quanto nei bei giorni. Quest’uomo, dico, Dio lo dichiara beato e lo chiama “povero in spirito” (Mt 5,3), erede assicurato del Regno dei cieli che sarà chiuso a coloro che non avranno saputo liberarsi della loro ricchezza.