Lunedì 2 Settembre : San Bonaventura

Mi sembrano arrivati al grado più alto, coloro che, con tutto il cuore e senza finzione, si possiedono tanto da non cercare altro che di essere disprezzati, considerati nulla e vivere nell’umiltà… Finché non sarete arrivati a quel punto, pensate di non aver fatto nulla. Infatti, come in verità siamo tutti “servi inutili”, secondo la parola del Signore (Lc 17,10), anche se facessimo bene ogni cosa, finché non saremo arrivati a quel grado di umiltà, non saremo ancora nella verità, anzi saremo e cammineremo nella vanità…

Tu sai come il Signore Gesù ha cominciato col fare prima di insegnare. Più tardi disse: “Imparate da me che sono mite ed umile di cuore” (Mt 11,29). E questo ha voluto dapprima mettere in pratica, senza finzione. Lo ha fatto con tutto il cuore, come con tutto il cuore e veramente era umile e mite. Non c’era finzione in lui (cf 2Cor 1,19). Si è gettato così profondamente nell’umiltà e disprezzo e abiezione, si è annientato agli occhi di tutti a tal punto che, quando si è messo a predicare e ad annunciare le meraviglie di Dio e a compiere miracoli e cose ammirabili, non lo credevano, lo disdegnavano e si burlavano di lui dicendo: “Non è costui il figlio del falegname?” (Mt 13,55) e altre parole simili. Così si avvera la parola dell’apostolo Paolo: “Spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo” (Fil 2,7), non soltanto di un servo comune per via dell’incarnazione, ma di un servo qualunque per via della vita umile e disprezzata.