Lunedì 20 Dicembre : Beato Maria Eugenio di Gesù Bambino

L’offerta di se stessi deve salire incessantemente dall’anima come l’espressione più perfetta dell’amore e come una continua provocazione alla misericordia divina; attraverso di essa l’anima respira e aspira l’amore, si purifica e si unisce al suo Dio. (…)

La Vergine Maria, perché riempita di grazia dallo Spirito Santo e persa nella semplice luce di Dio, aveva tutte le sue energie pacificamente dirette verso la realizzazione della volontà divina. L’Arcangelo Gabriele appare e la saluta. Per un momento la Madonna fu turbata da questa presenza e da questa lode. Ma il suo acuto senso spirituale riconobbe subito la qualità soprannaturale del suo messaggero. (…) Maria capì: era davvero il Messia di cui l’angelo le propose di divenire madre. Non ci aveva pensato, perché non conosceva se stessa. La semplicità della sua grazia velava la sua immensità. Conosceva solo Dio e la sua volontà. Di fronte a queste prospettive che le si aprirono all’improvviso, non fece che una domanda, perché era preoccupata per la sua verginità: “Come si può fare, visto che non conosco nessun uomo?” Rassicurata dall’angelo che risponde: “Lo Spirito Santo scenderà su di te e la virtù dell’Altissimo ti adombrerà”, la Vergine Maria, senza esitazione, senza chiedere qualche giorno di riflessione e di consultazione e nemmeno qualche istante per prepararsi, dà la sua adesione, per sé e per tutta l’umanità, al più sublime e più terribile dei contratti: all’unione nel suo grembo dell’umanità con la divinità, al Calvario e al mistero della Chiesa.

E il Verbo si fece carne grazie al Fiat della Vergine, che una disposizione d’offerta completa e indeterminata aveva preparato da tempo nella sua anima duttile e docile. Anche nelle nostre anime, il dono di sé provoca l’iniziativa divina e ci prepara allo stesso Fiat fecondo.