Lunedì 21 Agosto : Santa Ildegarda di Bingen

L’amore celeste … consiste per l’uomo nel conoscere e riconoscere Dio amandolo più di tutto. Questo amore proclama: “Dolce vita e dolce abbraccio della vita eterna, beata felicità nella quale risiedono le ricompense eterne, tu che sei sempre fatta di vere delizie, così che mai, infatti, posso esser riempita né saziata dalla gioia interiore che è nel mio Dio”. L’amore del Cielo deve passar prima di ogni altro pensiero. Ed ogni opera buona è fatta di due parti: l’amore di Dio e l’amore dell’uomo.

La disciplina segue l’amore del Cielo. E’ come un bambino, poiché non vuol essere potente compiendo la sua volontà, ma vuol restare fedelmente nel timore, il ritegno ed il rispetto. Per la fede nell’amore, l’uomo si lega lui stesso alla legge della disciplina. (…) La virtù della misericordia si leva per andare verso i poveri. Poiché la misericordia della sua grazia si trova nel cuore del Padre eterno. Ho messo mio Figlio nel seno della misericordia, quando l’ho inviato nel seno della Vergine Maria. Giustificato dalle virtù l’uomo diviene capace di guardare la miseria del prossimo e di aiutarlo come se stesso nei veri bisogni. La misericordia mormora: “Tendo sempre le mani agli stranieri, ai disgraziati, ai poveri, agli infermi e a coloro che piangono.”. Dopo la misericordia si leva la vittoria con la quale l’uomo vince se stesso e i vizi altrui. (…) Infine, la pazienza e il gemito dell’anima possiedono una dolcezza che evita all’uomo di esser schiacciato dalle prove.

Libero da ogni pensiero secolare, si volge verso ciò che è eterno in Dio nella vita futura.