Lunedì 22 Febbraio 2021 : Commento Omelia attribuita a San Giovanni Crisostomo
Vedi come Dio può lasciar e qualcuno cadere nel peccato: Pietro, il corifeo degli apostoli, il fondamento incrollabile, la roccia indistruttibile, il primo della Chiesa, il porto inespugnabile, la torre incrollabile, questo Pietro che aveva detto a Cristo: “Anche se dovessi morire con te, non ti rinnegherò” (Mt 26,35), Pietro che per rivelazione divina aveva confessato la verità: “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente” (Mt 16,16). (…)
Ma, come ho detto, Dio dispose così e permise che Pietro peccasse, perché aveva in vista di affidargli un popolo numeroso, e pensò che la sua durezza, unita alla non peccabilità, lo rendesse impietoso verso i fratelli. Cadde nel peccato, così che al ricordo del proprio errore e della bontà del Signore, potesse testimoniare agli altri una grazia di filantropia, secondo il disegno divino da Dio stabilito. La caduta è stata permessa a colui che avrebbe avuta affidati la Chiesa, la colonna delle Chiese, il porto della fede, la caduta è stata permessa a Pietro, il dottore dell’universo, perché il perdono ricevuto restasse il fondamento del suo amore agli altri.