Lunedì 23 Ottobre : Attribuita a San Macario l Egiziano

Mille anni del nostro mondo confrontati all’eternità del mondo incorruttibile sono come un granello di sabbia del mare. Considera quanto ora dico, ti prego: supponi che tu possa diventare l’unico re di tutta la terra, che tu sia l’unico signore di tutti i tesori del mondo intero. (…) Se ti si lasciasse la scelta, lo scambieresti col Regno vero e certo in cui non c’è nulla che passa e si dissolve? No, posso dirlo, se il tuo giudizio è sano e se sei accorto in tutto ciò che ti riguarda.

“Qual vantaggio infatti avrà l’uomo – si dice – se guadagnerà il mondo intero, e poi perderà la propria anima?” (Mt 16,26), quest’anima che abbiamo capito non può essere scambiata con niente? Perché solo quest’anima – senza parlare del regno dei cieli – è per se stessa molto più preziosa del mondo intero e del regno di questo mondo. L’anima, l’abbiamo detto, è più preziosa in questo: ad alcun altro degli esseri creati Dio ha accordato l’unione e la comunione con la sua natura propria, quella dello Spirito, né al cielo, né al sole, né alla luna, né alle stelle, né al mare, né alla terra, né ad alcuna creatura del mondo visibile, solo all’uomo, che l’ama più di tutto.

Quindi, se le grandi cose del mondo, voglio dire la ricchezza e il regno della terra intera, non le abbiamo scambiate, con retto giudizio, col Regno eterno, che follia è quella della maggioranza della gente che stima il Regno eterno comparabile a cose piccole e comuni, come un certo desiderio, una piccola gloria, un mediocre profitto e cose simili?