Lunedì 30 Agosto : San Giovanni Paolo II

Il Concilio Vaticano II presenta il battesimo con questi termini: «Per la rigenerazione e l’unzione dello Spirito Santo i battezzati vengono consacrati a formare una dimora spirituale»(LG 10). Lo Spirito Santo «unge» il battezzato, vi imprime il suo indelebile sigillo (cf. 2 Cor 1, 21ss; 1Cor 3,16), e lo costituisce tempio spirituale, ossia lo riempie della santa presenza di Dio grazie all’unione e alla conformazione a Gesù Cristo. Con questa spirituale «unzione», il cristiano può, a suo modo, ripetere le parole di Gesù: «Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione”. ( …)

“La missione di Cristo _ Sacerdote, Profeta-Maestro, Re _ continua nella Chiesa. Tutti, tutto il Popolo di Dio è partecipe di questa triplice missione”. I fedeli laici sono partecipi dell’ufficio sacerdotale, per il quale Gesù ha offerto Se stesso sulla Croce e continuamente si offre nella celebrazione eucaristica … «Tutte le loro opere, le preghiere e le iniziative apostoliche, la vita coniugale e familiare, il lavoro giornaliero, il sollievo spirituale e corporale, se sono compiute nello Spirito, e persino le molestie della vita … diventano spirituali sacrifici graditi a Dio per Gesù Cristo (cf. 1 Pt 2, 5), i quali nella celebrazione dell’Eucaristia sono piissimamente offerti al Padre insieme all’oblazione del Corpo del Signore»(LG 34). (…)

La partecipazione all’ufficio profetico di Cristo (…) abilita e impegna i fedeli laici ad accogliere nella fede il Vangelo e ad annunciarlo con la parola e con le opere (…) Essi vivono la regalità cristiana, anzitutto mediante il combattimento spirituale per vincere in se stessi il regno del peccato (cf. Rom 6, 12), e poi mediante il dono di sé per servire (…) Gesù stesso presente in tutti i suoi fratelli, soprattutto nei più piccoli (cf. Mt 25, 40). Ma i fedeli laici sono chiamati in particolare a ridare alla creazione tutto il suo originario valore. Nell’ordinare il creato al vero bene dell’uomo con un’attività sorretta dalla vita di grazia, essi partecipano all’esercizio del potere con cui Gesù Risorto attrae a sé tutte le cose e le sottomette, con Se stesso, al Padre, così che Dio sia tutto in tutti (cf. Gv 12, 32; 1 Cor 15, 28).