Lunedì 31 Marzo : SantAnastasio dAntiochia

“Per questo infatti Cristo è morto ed è ritornato alla vita: per essere il Signore dei morti e dei vivi” (Rom 14,9). Ma “Dio non è Dio dei morti, ma dei vivi” (Lc 20,38). Quindi, poiché il Signore dei morti è vivo, i morti non sono più morti, ma viventi: la vita regna in loro, perché vivano e non temano più la morte. Come “Cristo risuscitato dai morti non muore più” (Rom 6,9), così, sciolti e liberati dal loro stato mortale, essi non vedranno più la morte. Parteciperanno alla risurrezione di Cristo, come lui stesso ha partecipato della nostra morte. Infatti Cristo è venuto sulla terra solo per “infrangere le porte di bronzo e spezzare le barre di ferro” (Sal 107,16) che erano da sempre chiuse, e per strappare la nostra vita dal suo stato mortale e attirarci verso di lui, chiamandoci dalla schiavitù alla libertà.

Non sia assolutamente un ostacolo alla fede il fatto che il piano di salvezza non si è ancora compiuto, poiché gli uomini muoiono ancora e i loro corpi si dissolvono nella tomba. Fin da ora abbiamo ricevuto la caparra di tutti i beni promessi, nella persona di colui che è la primizia: attraverso lui siamo saliti nel più alto dei cieli. Infatti siederemo vicino a lui che ci ha portato con lui in alto, come dice San Paolo: “Con lui ci ha anche risuscitati e ci ha fatti sedere nei cieli, in Cristo Gesù” (Ef 2,6).