Lunedì 5 Agosto : San Bruno

[Carissimo fratello], abito in un eremo abbastanza lontano, da tutti i lati, dalle abitazioni degli uomini,; sono in Calabria, con dei fratelli religiosi, alcuni dei quali molto colti, che con perseverante vigilanza divina attendono il ritorno del Signore per aprirgli subito appena bussa (Lc 12,36). (…)

Quanta utilità e gioia divina rechino la solitudine e il silenzio dell’eremo a coloro che li amano, lo sanno solamente quelli che ne hanno fatto esperienza. Qui, infatti, agli uomini forti è consentito raccogliersi quanto desiderano e restare con se stessi, coltivare assiduamente i germogli delle virtù e nutrirsi, felicemente, dei frutti del paradiso. Qui si conquista quell’occhio il cui sereno sguardo ferisce d’amore lo Sposo, e per mezzo della cui trasparenza e purezza si vede Dio. Qui si pratica un ozio laborioso e si riposa in un’azione quieta. Qui, per la fatica del combattimento, Dio dona ai suoi atleti la ricompensa desiderata, cioè la pace che il mondo ignora, e la gioia nello Spirito Santo.

Che cosa infatti vi è di più opposto alla ragione, alla giustizia e alla natura stessa, dell’amare più la creatura che il Creatore, del ricercare più il perituro che l’eterno, più il terreno che il celeste? (…) Tutti, infatti, la Verità consiglia, quando dice: “Venite a me voi tutti che siete affaticati ed oppressi, ed io vi ristorerò” (Mt 11,28). Non è una pessima ed inutile fatica l’essere tormentati dalla concupiscenza, l’essere incessantemente afflitti da preoccupazioni e ansietà, da timore e dolore per le cose desiderate? (…) Fuggi dunque, o fratello mio, tutte queste inquietudini e miserie, e passa dalla tempesta di questo mondo al riparo sicuro e quieto del porto.