Lunedì 6 Novembre : San Gregorio Nazianzeno

Ciò che l’uomo ha più in comune con Dio è la facoltà di donare. E anche se noi ne siamo capaci in modo totalmente diverso, facciamo comunque tutto quanto possiamo. Dio ha creato l’uomo e l’ha rialzato dopo la caduta. Tu dunque, non disprezzare colui che è caduto nella miseria. Dio ha avuto per l’uomo una grandissima compassione. Gli ha dato la Legge e i profeti dopo la legge naturale non scritta; si è curato di guidarci, di consigliarci, di correggerci. Infine ha dato se stesso in riscatto per la vita del mondo. (…)

Quando navighi con il vento in poppa, tendi la mano a coloro che fanno naufragio. Quando sei in buona salute e nell’abbondanza, dà aiuto agli sventurati. Non aspettare di imparare a tue spese quanto l’egoismo sia un male e quanto sia buono aprire il proprio cuore a quelli che si trovano nel bisogno. Stai attento, perché la mano di Dio si abbatte sui presuntuosi che dimenticano i poveri. Trai un insegnamento della disgrazia altrui e aiuta, anche poco, i bisognosi. Non sarà poca cosa per chi manca di tutto.

Nemmeno per Dio sarà poca cosa, se hai fatto tutto il possibile. La tua premura nel dare, supplisca alla pochezza del dono. Se non hai niente, offri le tue lacrime. La pietà che sgorga dal cuore è un grande conforto per lo sventurato e una sincera compassione mitiga la sofferenza.