Lunedì 8 Maggio : Simeone il Nuovo Teologo

Quando Paolo ti dice: “Dio che disse: Rifulga la luce dalle tenebre, lui che rifulse in me…” (cfr. 2 Co 4,6), quale altro Dio, dimmi, t’invita a conoscere se non quello stesso che abita la luce insostenibile e che nessun uomo ha mai visto ancora. Poiché è lui che, prima soprannaturale e increato, ha preso carne e si è rivelato a me come creatura divinizzandomi interamente, me che egli ha assunto in modo mirabile. (…)

Quindi coloro che hanno accolto Dio grazie alle opere della fede ed hanno meritato il nome di dei, generati dallo Spirito, sì, lui stesso, loro lo vedono, lui loro Padre che non smette di abitare la luce inaccessibile; lo hanno in loro stessi, in casa, e loro stessi abitano in lui, l’assolutamente inaccessibile.

Ecco la vera fede, l’opera di Dio, ecco il sigillo dei cristiani, la comunione con Dio, ecco la partecipazione, la caparra divina, ecco in cosa consiste la vita, il Regno, ecco il vestito del Signore che i battezzati rivestono per la fede, e non senza saperlo, te lo dico, né inconsciamente, ma grazie alla fede con consapevolezza e coscienza. (…)

Una volta divenuto totalmente quanto ho appena detto, vieni e resta con noi, fratello mio, sulla montagna della conoscenza divina, della contemplazione divina, ed insieme ascolteremo la voce del Padre!