Lunedì 9 Ottobre : Simeone il Nuovo Teologo

Mi sono allontanato, Amico dell’uomo, ho soggiornato nel deserto,
mi sono nascosto a te, mio dolce Maestro,
immerso nella notte dei pensieri della vita
da dove risalgo, l’anima segnata da tante piaghe,
e grido nel dolore e sofferenza del mio cuore:
abbi pietà di me, fammi misericordia, a me il peccatore!

Medico che solo anima le anime, solo ama la misericordia,
che guarisce gratuitamente i malati e i feriti,
sii medico dei miei lividi, delle mie ferite!
Distilla l’olio della grazia, mio Dio,
mettila sulle mie piaghe, chiudi le mie ulcere,
cicatrizza e rinvigorisci le mie membra
avvizzite, e cancella da loro tutte le cicatrici, Salvatore,
ridonami intera e perfetta salute, come l’avevo prima. (…)

Mi sono lasciato andare, Maestro, per aver contato su me stesso:
mi sono lasciato prendere dal pensiero delle cose sensibili
e sono stato sopraffatto, disgraziato, dalla preoccupazione delle cose della vita.
Come il ferro una volta raffreddato, sono diventato nero
e, a forza di strascicare per terra, ho preso la ruggine.

Ecco perché grido a te, per essere di nuovo purificato,
te ne prego, Amico dell’uomo, e per essere ricondotto
alla mia bellezza primitiva, e gioire della tua luce
ora e sempre e in tutti i secoli. Amen.