Martedì 1 Agosto : Lettera a Diogneto
Dio, Signore e Creatore dell’universo, che ha fatto tutte le cose e le ha stabilite in ordine, non solo si mostrò amico degli uomini, ma anche magnanimo. E’ sempre stato, è e sarà: eccellente, buono, mite e veritiero, il solo buono. Avendo pensato un piano grande e ineffabile lo comunicò solo al Figlio. Finché lo teneva nel mistero e custodiva il suo saggio volere, pareva che non si curasse e non pensasse a noi. Dopo che per mezzo del suo Figlio diletto rivelò e manifestò ciò che aveva stabilito sin dall’inizio, ci concesse insieme ogni cosa, cioè di partecipare ai suoi benefici, di vederli e di comprenderli. Chi di noi se lo sarebbe aspettato?
Dio dunque, avendo da sé tutto disposto con il Figlio, permise che noi fino all’ultimo, trascinati dai piaceri e dalle brame, fossimo travolti dai piaceri e dalle passioni. Non si compiaceva affatto dei nostri peccati, ma ci sopportava senza approvare quel tempo di ingiustizia. Preparava il tempo attuale della giustizia. In quel periodo, per le nostre opere eravamo indegni della vita, ora solo per bontà di Dio ne siamo degni. Ci siamo mostrati incapaci di entrare nel regno di Dio da noi stessi; è solo per la sua potenza che ora ne diventiamo capaci… Dio non ci ha odiati, né respinti, non si è vendicato, ma a lungo ha pazientato.