Martedì 11 Aprile : Santa Gertrude di Helfta

Come si legge nel vangelo sulla beata Maria Maddalena: “Si chinò verso il sepolcro e vide due angeli”, ecc., Gertrude disse al Signore: “Dov’è, Signore, la tomba dove debbo guardare per trovare consolazione e gioia?” Allora il Signore le mostrò la piaga del costato. E appena ella si chinò all’interno, invece che i due angeli, percepì due parole di cui la prima era: “Non potrai mai essere separata dalla mia comunione. ” E l’altra: “Tutte le tue azioni mi piacciono in modo totalmente perfetto.”

Ella ne fu stupefatta e, piena di dubbi, si chiedeva in qual modo poteva accadere ciò: era infatti così imperfetta in ogni particolare che l’insieme dei suoi atti non sarebbero piaciuti a nessuno al mondo, a causa dei difetti nascosti che lei vi scopriva. Perciò, come avrebbero potuto piacere alla conoscenza infinitamente luminosa che trova, per così dire, mille difetti là dove per l’uomo ceco non ce n’è che uno solo?!

Il Signore le rispose: “Supponiamo che tieni in mano una cosa. Puoi facilmente migliorarla se lo vuoi, e così hai la facoltà di renderla gradevole a tutti. Esisteresti a farlo? Succede così anche a me: poiché hai l’abitudine di affidarmi spesso le tue azioni, io le tengo, per così dire, nella mia mano, e, siccome la mia onnipotenza me ne dà il potere, e la mia ineffabile sapienza, la capacità, ho il piacere nella mia bontà di migliorare tutte le tue azioni, in modo che posso a giusto titolo compiacermene, io e tutti gli abitanti del cielo.”