Martedì 14 Gennaio : Catechismo della Chiesa cattolica

“Ma liberaci dal male”: in questa richiesta del Padre nostro, il male non è un’astrazione; indica invece una persona: Satana, il maligno, l’angelo che si oppone a Dio. Il “diavolo” è colui che “si getta di traverso” al disegno di Dio e alla sua “opera di salvezza” compiuta in Cristo. “Omicida fin dal principio […], menzognero e padre di menzogna” (Gv 8,44), “Satana, che seduce tutta la terra” (Ap 12,9), è a causa sua che il peccato e la morte sono entrati nel mondo, ed è in virtù della sua sconfitta definitiva che tutta la creazione sarà “liberata dalla corruzione del peccato e della morte” [Preghiera eucaristica IV]. “Sappiamo che chiunque è nato da Dio non pecca: chi è nato da Dio preserva se stesso e il maligno non lo tocca. Noi sappiamo che siamo nati da Dio, mentre tutto il mondo giace sotto il potere del maligno” (1 Gv 5,18-19). (…)

La vittoria sul “principe del mondo” (Gv 14,30) è conseguita, una volta per tutte, nell’Ora in cui Gesù si consegna liberamente alla morte per darci la sua vita. Avviene allora il giudizio di questo mondo e il principe di questo mondo è “gettato fuori” (Gv 12,31). Egli “si avventò contro la Donna”, ma non la poté ghermire: la nuova Eva, “piena di grazia” dello Spirito Santo, è preservata dal peccato e dalla corruzione della morte… “Allora il drago si infuriò contro la Donna e se ne andò a far guerra contro il resto della sua discendenza” (Ap 12,13.17). È per questo che lo Spirito e la Chiesa pregano: “Vieni, Signore Gesù” (Ap 22,17.20): la sua venuta, infatti, ci libererà dal male.

Chiedendo di essere liberati dal male, noi preghiamo nel contempo per essere liberati da tutti i mali, presenti, passati e futuri, di cui egli è l’artefice o l’istigatore. In quest’ultima domanda la Chiesa porta davanti al Padre tutta la miseria del mondo. Insieme con la liberazione dai mali che schiacciano l’umanità, la Chiesa implora il dono prezioso della pace e la grazia dell’attesa perseverante del ritorno di Cristo. Pregando così, anticipa nell’umiltà della fede la ricapitolazione di tutti e di tutto in colui che ha « potere sopra la morte e sopra gli inferi » (Ap 1,18), « colui che è, che era e che viene, l’Onnipotente! » (Ap 1,8).