Martedì 15 Aprile : San Massimo di Torino

La pace è un dono della risurrezione di Cristo. In procinto di morire egli non ha esitato a dare la pace al discepolo che lo tradiva; ha abbracciato il traditore come abbraccia l’amico fedele. Non credete che il bacio dato dal Signore a Giuda Iscariota sia stato ispirato da altro sentimento che la tenerezza. Cristo sapeva già che Giuda l’avrebbe tradito. Sapeva cos’era quel gesto d’amore e non vi si è sottratto. Questa è l’amicizia: a chi deve morire, non rifiuta un ultimo abbraccio; ai propri cari, non sottrae quest’ultimo segno di dolcezza. Ma Gesù sperava anche che questo gesto convertisse Giuda e che Giuda, meravigliato della bontà di Gesù, non avrebbe tradito chi lo amava, non avrebbe consegnato chi l’abbracciava. Pertanto questo bacio era accordato come prova: se Giuda l’accoglieva, diventava segno di pace fra Gesù e il discepolo; se Giuda tradiva, il bacio criminale diventava la sua incriminazione.

Il Signore gli dice: “Giuda, con un bacio tradisci il Figlio dell’uomo?” (Lc 22,48) Dov’è il complotto del nemico? Dove si nasconde l’inganno? Ogni segreto è svelato. Il traditore si tradisce prima di tradire il suo maestro. Con un bacio consegni il Figlio dell’uomo? Col sigillo dell’amore colpisci? Col gesto della tenerezza spandi il sangue? Col segno della pace porti la morte? Dimmi, cos’è quest’amore? Dai un bacio e minacci? Questi baci, con cui il servo tradisce il suo Signore, il discepolo il suo maestro, l’eletto il suo creatore, non sono baci, sono veleno.