Martedì 17 Dicembre : SantIppolito di Roma
Sappiamo che il Verbo ha preso un corpo mortale dalla Vergine e ha trasformato l’uomo vecchio in creatura nuova. Sappiamo che l’umanità del Verbo è fatta della nostra stessa sostanza. Se infatti non fosse della nostra stessa natura, inutilmente ci avrebbe comandato di imitarlo quale maestro. Se egli come uomo è di natura diversa, come potrebbe ordinarmi di fare come lui, io che sono debole per natura? E allora dove è la sua bontà e la sua giustizia?
In verità, per farci ben capire che non è diverso da noi, ha sopportato la fatica, ha voluto la fame, non ha rifiutato la sete, ha accettato di dormire per riposare, non si è ribellato alla sofferenza, si è assoggettato alla morte e ha reso manifesta la sua risurrezione. Ha offerto come primizia, in tutti questi modi, la sua stessa natura d’uomo, perché tu non ti perda d’animo nella sofferenza, ma riconoscendoti uomo, aspetti anche per te ciò che il Padre ha dato a lui.