Martedì 17 Settembre : San Gregorio Magno

A causa della morte della carne resteremo fino alla fine del mondo nella polvere, ma lui [nostro redentore], è risorto il terzo giorno, libero dalla morte, nella verde freschezza, per mostrare la potenza della sua divinità rinnovando la sua stessa carne. (…) Se è vero che il corpo del Signore è ora vivo dopo la morte, per il nostro corpo è posticipata fino alla fine del mondo la gloria della Risurrezione. Pure Giobbe ha voluto sottolineare questo ritardo dicendo: “”L’ultimo giorno dalla terra risusciterò” (Gb 19,25 Vg).

Abbiamo quindi la speranza della nostra risurrezione, poiché siamo in presenza della gloria del nostro Capo. Non si dica, fosse anche nel foro interiore, che se il Signore è risorto da morte è che, Dio e uomo in una sola persona, ha superato con la divinità la morte subita nell’umanità, mentre noi, che siamo solo uomini, non possiamo sottrarci alla condanna a morte. Giustamente all’ora della sua risurrezione, sono risorti i corpi di molti santi. Il Signore voleva mostrarci in se stesso l’esempio della risurrezione e presentarci anche quella di altri esseri simili a noi per natura puramente umana, per renderci certi della risurrezione. Bisognava che, nella disperazione di poter mai ricevere un dono che si era manifestato nell’Uomo Dio, l’uomo osasse credere che poteva prodursi in lui quanto costatava in altri la cui natura era puramente umana senza alcun dubbio.